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Testo argomentativo sulla noia

Tutti, in alcuni momenti della propria vita, si ritrovano a fare i conti con la noia. Essendo questo un problema comune, è nata la necessità di trovare alcune spiegazioni a questo fenomeno. C'è chi per ammazzare il tempo va al cinema, chi va allo stadio per supportare la propria squadra del cuore oppure sceglie di fare qualcosa di più consolante per il proprio portafogli e si guarda la partita da casa.

Il lavoro, oltre che essere ciò che ci permette di portare a casa lo stipendio, può essere considerato un modo per affrontare la noia?

I più orgogliosi, senza dubbio, affermano che, nella loro vita, hanno sempre trovato qualcosa di utile e costruttivo da fare e che perciò non si sono mai annoiati. Altri, invece, pensano che il lavoro sia un bisogno, una necessità che non serve esclusivamente a guadagnare e a permetterci di acquistare gli alimenti migliori e più salutari per il nostro corpo, ma che è utile, anzi, fondamentale per il mantenimento della nostra “sanità mentale”.

Il nostro cervello, senza il lavoro a tenerlo occupato, sarebbe costantemente privo di sollecitazioni e questo lo porterebbe ad una sorta di atrofia. Sarebbe come non usare la nostra auto per molto tempo; il suo motore, se lasciato fermo, non sarebbe più in grado di funzionare. Noi abbiamo bisogno di pensare, di essere cerebralmente attivi e non possiamo permetterci di non farlo. Grazie al lavoro oppure attraverso l'attività fisica, stimoliamo e abituiamo il nostro cervello a lavorare ad alte prestazioni.

A volte però, è bello fermare tutto e lasciare via libera alla noia che, se nella giusta quantità, non è per niente nociva. Nel momento in cui ci annoiamo il nostro cervello è portato a trovare qualcosa che gli permetta di funzionare; ciò potrebbe portarci a scoprire nuovi passatempi e nuovi hobby. Mentre ci annoiamo possiamo anche imparare a conoscere noi stessi, infatti, non c'è momento migliore per capirci se non quando siamo soli, sul divano, con la tele spenta e il nostro riflesso sullo schermo. In quei pochi minuti di solitudine durante i quali non sappiamo cosa fare, impariamo ad ascoltare il nostro io e le nostre necessità.

Sono quei piccoli attimi di noia che ci fanno apprezzare la compagnia dei nostri amici, della nostra famiglia e di una donna che ci ama.

Il lavoro quindi, è sia una necessita economica (non si può negare) che sociale. Lavorare ci permette di combattere il fantasma del tempo e di ridurlo a tal punto da farci considerare la noia come un momento di serenità e di armonia.

Ciò dimostra che non esiste male e bene, ma solo un giusto mezzo. Una situazione che normalmente viene considerata negativa può non esserlo se presa in piccole quantità, e così, anche la noia. C'è chi la considera come un mostro; ma essa, se gestita con intelligenza, può trasformarsi in un aspetto della nostra vita durante il quale possiamo approfondire il rapporto con noi stessi.

Un vecchio proverbio dice: “Chi conosce gli altri è saggio, chi conosce se stesso è illuminato”. Concentrandoci su ciò che di buono ci può essere anche nella peggiore delle situazioni, potremmo sicuramente trarre preziosi insegnamenti. La noia e la sensazione di avvilimento e di monotonia che ci lascia, ha un suo lato positivo, basta saperlo cogliere.

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