Romanticismo è il nome che assume quel vasto movimento di idee che si sviluppò tra la fine del ‘700 e gli inizio dell’800 negli ambienti intellettuali tedeschi e poi si diffuse rapidamente nel resto d’Europa.
Patria di origine della nuova cultura romantica era la Germania. Nella città di Jena prese vita, grazie ai fratelli August Wilhem e Friedrich Schlegel, un’importante scuola romantica.
Il Romanticismo italiano affonda le sue radici nella cultura illuminista, al centro delle riflessioni vi erano le questioni legate allo scopo educativo e morale dell’arte. Proprio perché, in Italia, la tradizione illuministica era ancora viva, gli scrittori attribuirono un significato più vasto alla letteratura, non solo intesa come prodotto dell’immaginazione, ma anche come indagine della realtà. Giovanni Berchet fu uno dei primi manifesti del Romanticismo italiano.
Il Romanticismo non presentava una produzione letteraria corrispondente a criteri formali e uno stile univoco. Ciò che è in comune è l’affermazione di una nuova sensibilità. Gli indizi dell’emergere di una nuova cultura si possono cogliere nel movimento tedesco dello Sturm und Drang, nella rivalutazione della poesia di natura, nell’esaltazione della poesia primitiva. Gli intellettuali rivendicavano la piena libertà espressiva contro i secolari dettami del classicismo.
A eccezione degli anni precedenti, l’aggettivo “romantic” a partire dai primi dell’700 vuole indicare non soltanto qualcosa di genericamente attraente, ma si associa anche a stati d’animo indefiniti o a paesaggi suggestivi. In Germania i romantici del circolo di Jena usarono romantik per definire la letteratura dei moderni.
L’illuminismo razionalista aveva esaltato l’intelletto. Ma la storia smentisce l’ottimismo illuminista, a dimostrarlo sono la Rivoluzione francese e l’avventura napoleonica. L’uomo viene sfruttato nelle fabbriche , la disparità tra classi sociali era netta. In questo clima si diede voce al mistero, l’irrazionale, il sogno, la follia. Si preferì porre attenzione a ciò che è concreto, individuale. La potenza della ragione era stata messa in discussione anche da Kant.
Secondo Friedrich Schlegel la cultura classica è espressione dello spirito antico, mentre lo spirito moderno si esprime nella poesia “sentimentale”. Per Wilhelm compito della poesia romantica è esprimere la sehnsucht, il desiderio di qualcosa di indefinibile. Lo stato d’animo dell’uomo romantico non è a caso l’inquietudine, esso è in una perenne e insoddisfacente ricerca di qualcosa che lo possa appagare. Egli può cercare delle vie di fuga: quella dell’interiorità e quella del soprannaturale.